Site icon Luca Orlandi – Lecturer in Mutimedia Design and Director of Photography (AIC Imago)

DeepEXR – Fondamenti

EXR è un contenitore versatile ed aperto a numerose implementazioni: pass multipli, 32Bit, etc.
DeepEXR può a buon titolo essere considerata una evoluzione di EXR: questo formato consente di gestire il campionamento della profondità dell’immagine al fine di rimuovere artefatti lungo i bordi delle figure, cotruire composizioni 3D stratificate e complesse, migliorare la resa di effetti nella profondità di campo ed VFX volumetrici / particellari.

Un’immagine DeepEXR può essere letta e gestita come una normale immagine bidimesionale EXR, oppure – attraverso un set di strumenti dedicati – può essere visualizzata come point-cloud in uno spazio 3D.
Con DeepEXR è possibile effettuare inserimento di modelli 3D aggiuntivi, elementi 2D posizionati su piani, inserimento di luci 3D, etc.


La creazione e la gestione di render DeepEXR richiede un flusso di lavoro dedicato tra Maya/Arnold e Nuke, come illustrato qui di seguito.

Consideriamo una scena molto semplice, costituita da solidi e un volume (fog).

Cliccare qui per scaricare immagini DEEP EXR da testare nel flusso di lavoro dedicato.

Cliccare qui per scaricare la camera (POV) in formato FBX.

Scena composta da una camera animata, solidi, luci e volume – fog.
Camera View
Render degli oggetti
Render del volume – fog FX
Render oggetti + volume – fog FX

Per utilizzare le potenzialità di DeepEXR è necessario configurare “render settings” selezionando “DeepEXR” in “Common / Image Format”.

DeepEXR – Image Format

Le sequenze di immagini generate a conclusione del processo di rendering si presentano come consuete immagini EXR se importate con il nodo “read” in Nuke.

Caricamento con nodo READ “standard (2D)”

Utilizzando invece il il nodo “DeepRead” presente nell’apposito Menu “DeepEXR” è possibile avere accesso alle caratteristiche proprie di queste immagini.

Caricamento con nodo “DeepRead” – in grado di gestire le proprietà di DeepEXR.

Utilizzando in cascata al nodo “DeepRead” il nodo “DeepToPoint” possiamo avere accesso alla visualizzazione di un flusso di lavoro 3D completo.

RenderPass degli oggetti
Renderpass del volume-fog.

Grazie all’utilizzo dei dati di profondità di DeepEXR in una scena 3D è possibile inserire anche contributi 2D o 3D con le metodologie consuete

Inserimento di un filmato 2D (con trasparende da operazione di Keying) proietttato su una card 3D ed inserito nella scena.

Attraverso l’utilizzo di nodi “merge” dedicati (MergeDeep) è possibile utilizzare fondere i singoli contenuti all’interno della composizione, rispettando la posizione e la profondità di ogni elemento.

A conclusione dell’interimento di elementi 2D o 3D nella composizione è possibile convertre i contributi in file di immagine “standard” ed utilizzare il consueto flusso di lavoro di Nuke.

Di seguito un breve video dei principali passaggi.

Flusso di lavoro Deep EXR in Nuke

Utilizzo di maschera HoldOut

DeepEXR è una tecnologia recente e molto onerosa in termini di risorse per i PC meno performanti. Per questo è possibile utilizzare “HoldOut” è ricavare da un nodo “DeepMerge” una maschera alpha, in grado di rappresentare il decadimento di visibilità dovuto a sistemi particellari ed atmosferici.

Modalità HoldOut del nodo DeepMerge
Alpha Mask – dal nodo MergeDeep in modalità HoldOut

Una volta ottenuta la maschera Alpha è possibile inserirla all’interno di un normale flusso di lavoro EXR come “mask” di un nodo “Merge” (2D).

Node Tree – Sequenza dei nodi (utilizzo di HoldOut come maschera per workflow 2D).
Da DeepEXR ad una pipeline 2D “tradizionale”
Risultato finale
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