Site icon Luca Orlandi – Lecturer in Mutimedia Design and Director of Photography (AIC Imago)

Dagon – Lovecraft

Testo di riferimento per la prima esercitazione del corso di Progettazione Multimediale 2.

Note Generali

L’esercizio seguirà fasi differenti, ogni fase dovrà essere eseguita nei tempi stabiliti e con le modalità indicate nel corso delle lezioni.

Fase 1 (da portarsi conclusa il giorno 14/10/2019):

Lettura, comprensione, schizzi per la preparazione al concept design di almeno 3 luoghi descritti nel racconto. Ricerca di fonti stilistiche ed iconografiche relative agli stilemi del momento storico, delle atmosfere e dei paesaggi immaginati da Lovecraft.

PERSONAGGI:
Autore – protagonista
Dagon – antagonista

LUOGHI:
Distesa di fango nero
Gola e obelisco
Soffitta, abitazione


Fase 2 da (portarsi conclusa il giorno 22/10/2019):

Concept design dei Set / ambienti.
Tavole da disegnare a mano libera (no 3D / no illustrator), colori e campiture con tecnica libera.
Tipologia di tavole:

Ogni tavola deve essere completa di oggetti, materiali, palette colori per descrivere l’atmosfera complessiva (verificare che sia concorde con quanto descritto dal testo originale). Inoltre predisporre idea / linea stilistica comune tra tutte le tavole del gruppo (alla luce di quando emerso dalla ricerca iconografica della FASE 1).

Note tecniche sulle tavole:
Dimensione della tavola per la pianta: 4961 x 3508 pixel (A3)
Dimensione del canvas per le tavole prospettiche: 3840 × 2160 pixel (aspect ratio: UHD 4K – 16:9 ).


Fase 3 da (portarsi conclusa il giorno 29/10/2019):

Inizio del processo di modellazione “blocking” (stadio iniziale della modellazione 3D): messa in opera delle geometrie principali e del percorso della camera. I modelli 3D devono rispecchiare le forme presenti nelle tavole del concept design.

Modellare i set, la barca, e gli eventuali resti delle creature sulla distesa di fango. NON MODELLARE i bassorilievi sull’obelisco (saranno oggetto di fase successiva).

Note tecniche sul progetto:
– Settare correttamente il progetto di Maya.
– Generare poligoni esclusivamente a 4 facce.
– Creare una o più camere apposite per il render.
– Utilizzare Arnold come motore di render.


“Poi, all’improvviso, lo vidi. L’essere affiorò dall’acqua nera con un solo risucchio: vasto, ciclopico e disgustoso sfrecciò verso l’obelisco come un meraviglioso mostro d’incubo, poi abbracciò la stele con le enormi braccia scagliose e piegò la testa, emettendo una serie di suoni misurati. Credo di essere impazzito allora.”

H.P. Lovecraft

Exit mobile version